A cosa pensi se ti dico salmastro? A partire dall’indagine sul territorio ferrarese, con le sue valli e le sue lagune, il salmastro viene riscoperto come forma di transizione densa di vita e come spazio complesso di convivenza.
Le terre del delta e le valli siano state un territorio difficile e da sempre ostile, in cui l'essere umano si è trovato scomodo, dove ha da sempre lottato per guadagnarsi la terra, centimetro per centimetro, dove l'acqua dolce è difficile da trovare e tutto viene bruciato dal sale.
Il progetto espositivo raccoglie gli esiti di una ricerca collettiva sul salmastro, inteso come percezione, come concetto e come ecosistema, ben oltre la sua accezione negativa, ma come entità generata dal mescolarsi di dolce e salato.
Un concetto terzo che non è ne uno ne l'altro, esiste grazie alla somma delle parti ma è allo stesso tempo qualcosa di estremamente diverso e unico, perchè è in movimento, è instabile, è dinamico.
Con un racconto immersivo vogliamo aprire uno scorcio su questa lunga storia di relazioni tra umano, animale, vegetale e ambiente, mostrando come alcune specie si sono adattate (la salicornia ad esempio, le anguille) e come l'essere umano cerca di fare altrettanto, modificando il contesto e lottando contro le conseguenze del suo stesso agire.